Educazione Ambientale
2.2.2023

A.A.A. cercasi neve, l’amica dell’ambiente che sta scomparendo

La neve, con la sua bianca sofficità, trasforma i paesaggi in panorami incantati. La sua “magia” non ha conseguenze solo sul fattore estetico, ma anche sull’ambiente.

Tale evento atmosferico, infatti, è una grande risorsa, che apporta molti benefici al pianeta e alle persone che lo abitano. Peccato che il surriscaldamento globale lo stia trasformando in uno spettacolo più unico che raro.

Neve, i suoi piccoli fiocchi hanno grandi vantaggi

Michele Freppaz, ecologo e pedologo dell’Università di Torino, ha dato una definizione esatta e molto precisa della neve, descrivendola come una “straordinaria sentinella ecologica”.

Il manto bianco è apprezzato per la bellezza paesaggistica o per le attività sportive, ma spesso viene ignorato il suo reale valore connesso all’ecologia.

Un inverno innevato si traduce in:

  • una risorsa idrica, che verrà resa disponibile in primavera
  • un ottimo isolante termico, indispensabile per la vita del suolo e della vegetazione, che hanno bisogno di essere protetti dalla rigidezza di questa stagione
  • un garante dell’energia, perché il disgelo condiziona fortemente anche la vita dell’uomo, influenzando la disponibilità d’acqua per l’irrigazione, gli acquedotti e la produzione di energia idroelettrica
  • un accumulatore di specie chimiche. Durante il disgelo, se l’inquinamento non è elevato, si verifica il fenomeno naturale dello “ionic pulse”, ossia il deposito di una soluzione nutritiva molto concentrata fondamentale per la vita del suolo e delle piante.

Una Terra con pochi fiocchi, che mondo sarebbe?

Un antico proverbio contadino dice “Sotto la neve pane, sotto la pioggia fame”. Chi l’ha ideato doveva essere molto saggio. La mancanza di questa precipitazione, infatti, mette a rischio la produzione agricola.

Secondo le elaborazioni di Coldiretti, il 2022 si è classificato tra i più aridi degli ultimi trent’anni, con la caduta del 30% di acqua in meno rispetto alla media storica del periodo 1991-2020. Il caldo di questo autunno-inverno, da molti definito una “finta primavera”, ha ingannato le coltivazioni, che si erano predisposte alla ripresa vegetativa con gemme e fioriture anomale. Una “rinascita” eccezionale, che è stata però rapidamente freddata dalle ondate di gelo notturne, provocando effetti devastanti sui raccolti.


Inoltre, sulle Alpi, intorno ai 1300-1500 metri, si nota una riduzione costante della durata della neve al suolo e una più alta frequenza di episodi di pioggia. Ciò causa una maggiore frequenza di un tipo particolare di valanghe, dette di slittamento, originate dalla presenza di un film d’acqua che “lubrifica” il manto nevoso a contatto con il suolo. Si tratta di valanghe dal forte potere erosivo.

Questa panoramica ha spinto i diplomatici italiani e kirghisi a una profonda presa di coscienza, a cui è seguita l’azione: la presentazione della Risoluzione sullo Sviluppo Sostenibile della Montagna, approvata da 110 governi. Scopriamo i dettagli.

Montagna, un ecosistema da proteggere

10 pagine e 28 articoli incoraggiano e chiedono ai Governi, alle Agenzie dell’ONU, alle Istituzioni e a tutte le organizzazioni sociali ed economiche che hanno a che fare con le montagne, di occuparsene con determinazione ed intensità.

Si tratta di un documento epocale, che finalmente mette nero su bianco l’importanza di conservare, ripristinare e vivere in modo sostenibile anche questi ecosistemi.

Le montagne ospitano milioni di persone al mondo, che spesso vivono a rischio di eventi naturali estremi, con un accesso limitato ai sistemi sanitari, educativi ed economici. Proteggerle significa ridurre la vulnerabilità globale: un obiettivo da mettere in cima alle priorità ambientali.

Fonti:

https://www.repubblica.it/green-and-blue/2022/12/13/news/neve_ecologia_sci_impianti-378701230/

https://www.regione.vda.it/gestione/riviweb/templates/aspx/environnement.aspx?pkArt=694

https://www.lifegate.it/montagne-senza-la-neve-agricoltura

https://www.onuitalia.com/2022/11/22/sviluppo-sostenibile-delle-montagne-adottata-risoluzione-presentata-dallitalia/

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