Educazione Ambientale
19.6.2023

L’inquinamento idrico minaccia la nostra risorsa più preziosa

L’acqua è una risorsa vitale: compone il 70% del nostro corpo, il 71% della superficie terrestre e può superare il 90% nei tessuti delle piante in piena crescita. È lei a sostenere gli organismi viventi e gli ecosistemi del nostro pianeta.

Eppure questo bene essenziale è minacciato dall’inquinamento idrico, che si manifesta in molteplici forme, da quello biologico a quello chimico fino a quello termico. Formule diverse che conducono allo stesso risultato, ossia alla contaminazione che compromette la salute degli esseri viventi e l’equilibrio degli habitat naturali.

Scopriamo insieme i dettagli di questo fenomeno, che rischia di trasformare oceani, mare, fiumi e laghi in discariche della Terra.

Che cos’è l’inquinamento idrico?

Inquinamento idrico: queste due parole racchiudono una vastità di pericoli che danneggiano l’acqua, rendendola inadatta all’uso umano o addirittura pericolosa per la salute di tutti gli esseri viventi.
Essendo un solvente universale, l’acqua è molto vulnerabile all’inquinamento, perché può sciogliere più sostanze di qualsiasi altro liquido presente sulla Terra. Sostanze chimiche, batteri, parassiti e rifiuti possono contaminarla fino a renderla tossica.

Le cause principali dell’inquinamento idrico sono:

  • civili, quando derivano dagli scarichi delle città, cioè l’acqua viene riversata senza alcun trattamento di depurazione nei fiumi o nel mare;
  • industriali, ossia provocate da svariate sostanze che dipendono dalle attività produttive;
  • agricole se si fa riferimento all’abuso di pesticidi e fertilizzanti, che essendo generalmente idrosolubili, penetrano nel terreno e contaminano le falde acquifere.  
pollution de l'eau

Le molteplici sfumature dell’inquinamento delle acque

L’inquinamento delle acque è tra le più pericolose forme di inquinamento ambientale. Infatti, i rifiuti abbandonati o le sostanze inquinanti condividono lo stesso destino, quello di finire in mare. Il problema delle bottigliette di plastica che galleggiano tra un’onda e l’altra, fino ad arrivare allo stomaco dei pesci, è ormai noto in tutto il mondo e purtroppo rappresenta solo la punta dell’iceberg.

Ci sono infatti problemi che non emergono con così tanta evidenza, eppure sono pericolosi allo stesso modo, come l’inquinamento delle acque sotterranee.

Vediamoli nel dettaglio.

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Inquinamento chimico

Le sostanze chimiche sono la tipologia di inquinamento più comune. Possono essere solventi utilizzati nelle operazioni industriali o fertilizzanti e pesticidi usati in agricoltura.

La loro penetrazione nel suolo e nei sistemi idrici impatta negativamente sull’uomo e su tutti gli esseri che entrano in contatto con quell’ambiente.

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Inquinamento termico

Le centrali elettriche che scaricano l’acqua di raffreddamento nei fiumi contribuiscono ad accrescere il problema dell’inquinamento.

Anche il calore è considerato altrettanto pericoloso, perché riduce la capacità dell’acqua di trattenere l’ossigeno disciolto. Questa riduzione ha effetti drammatici sulla qualità dell’acqua e sulla stabilità degli ecosistemi, inoltre danneggia la vita acquatica, ostacolando la respirazione dei pesci e impedendo le reazioni chimiche nelle piante.

Materia in sospensione

Ed eccoci all’inquinamento di cui si è parlato maggiormente negli ultimi anni, quello causato dai rifiuti smaltiti in modo improprio, come la plastica, la gomma e altri materiali artificiali.

In questo caso, le particelle in sospensione si comportano in due modi:

  • possono depositarsi sul fondo delle sorgenti d’acqua, danneggiando la vita marina e rilasciando sostanze chimiche tossiche nelle forniture di acqua potabile
  • oppure galleggiare sulla superficie dell’acqua, impedendo all’ossigeno e alla luce solare di penetrare nell’acqua sottostante.  

Fuoriuscite di petrolio

Infine, l’inquinamento più devastante: le fuoriuscite di petrolio. Un solo litro di questo liquido può inquinare un milione di litri d’acqua, ma anche una dispersione più piccola è altrettanto pericolosa.

Una volta che il petrolio entra in acqua, si diffonde rapidamente su tutta la superficie, impedendo alle piante di fotosintetizzare, provocando il soffocamento dei pesci e attaccando anche le ali degli uccelli marini.  

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Conseguenze dell’inquinamento idrico

L’acqua è in assoluto la risorsa naturale più importante per il mantenimento e lo sviluppo di ogni specie vivente. Se contaminata, però, diventa una fonte di distruzione.

L’inquinamento idrico, infatti, può portare alla proliferazione di virus e batteri e, nei casi più gravi, alla morte. Bere acqua contaminata, infatti, espone le persone al rischio di gravi malattie causate dagli agenti patogeni presenti al suo interno.

Anche l’ambiente affronta gli stessi rischi, dato che gli ecosistemi dipendono dalle condizioni di salute dell’acqua per funzionare.

Cosa si può fare per ridurre l’inquinamento delle acque?

La tecnologia in questo caso è un grande alleato, dato che con le sonde e i sensori avanzati è possibile misurare lo stato di salute dell’acqua.

Per prevenire l’inquinamento delle acque, però, è fondamentale prestare attenzione a ciò che gettiamo negli scarichi, a come gestiamo le acque piovane, ai metodi agricoli che utilizziamo.

In sintesi, possiamo affermare che solo cambiando il nostro stile di vita, potremo continuare a vivere.  

Fonti:  

https://www.protezionecivile.gov.it/it/approfondimento/inquinamento-delle-acque/

https://atlas-scientific.com/blog/types-of-water-pollution/

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