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Negli ultimi anni i tetti verdi stanno germogliando in tantissime città. Se dovessero chiederci di pensare a un’architettura rigogliosa, dove la natura si integra perfettamente all’ambiente, il nostro cervello ci proporrebbe subito un’immagine precisa: il Bosco Verticale.

La storia di questa tendenza urbanistica ha radici profonde e, ancora oggi, la sua bellezza non è solo estetica, ma anche funzionale. Infatti, le architetture green nutrono il nostro organismo e anche quello del pianeta. Scopriamo come.

Giardini pensili di Babilonia

Alla riscoperta dei giardini pensili

La prima testimonianza di giardini pensili è antichissima e risale alla città di Babilonia. La leggenda narra che qui, nel 590 a.C., il regnante Nabucodonosor fece costruire dei veri e propri parchi per la giovane moglie Amiti, che provava nostalgia per il suo paese natale sulle montagne persiane. Così, venne creato un vero e proprio orto botanico dove alberi e piante autoctone si mischiavano a larici, cipressi, cedri, acacie, castagni, betulle, pioppi e mimose. Una prosperità, resa possibile da un efficiente sistema d’irrigazione, che valse ai giardini lo status di Meraviglia del Mondo.

La ricerca e la creazione di “verde pensile” sono una costante nella nostra storia, ma solo alla fine del XIX secolo la tematica viene analizzata dal punto di vista funzionale ed ecologico da grandissimi firme dell’architettura: Von Rabitz, Walter Gropius, Frank Lloyd Wright, Le Corbusier. Proprio quest’ultimo ha avuto un particolare occhio nel progettare una “città verde”, dove gli alloggi si aprivano su giardini pensili accessibili da chiunque lo desiderasse. Per l’architetto svizzero, la naturalità è un elemento strategico di reinvenzione dell’ambiente cittadino. Un punto di vista avanguardistico, che ancora oggi si dimostra un terreno fertile su cui lavorare.

Tetti verdi

Green roof: la sostenibilità arriva ai piani alti

Oggi si sente parlare sempre più di tetti verdi. Queste architetture, che ospitano una ricca vegetazione, sono uno spettacolo per gli occhi. Non solo. Il loro potenziale non è puramente estetico, ma anche sostanziale. La struttura in questione, infatti, contribuisce concretamente a incrementare la sostenibilità in ambito urbano.

I benefici dei tetti verdi

Mitigazione del clima, risparmio energetico, velocità del deflusso delle acque… la creazione di tetti green ha tantissimi vantaggi. Guardiamoli in dettaglio:

  • Per prima cosa, il manto erboso garantisce un miglior isolamento termico della struttura, riducendo così la dispersione di calore. 
  • Il terreno è un fonoassorbente naturale, questo significa che: isola dai rumori provenienti dall’esterno, migliora la qualità dell’ambiente dove si vive e/o lavora e influisce positivamente sulla pulizia dell’aria.
  • Le piante presenti sui tetti verdi hanno la capacità di assorbire la luce del sole: di questa, il 50% viene assorbito e solo il 30% viene riflesso. Il risultato? Un clima più fresco e gradevole. I benefici si estendono anche all’interno dell’edificio, perché viene avvertita di meno la necessità di accendere l’aria condizionata.
  • Un tetto verde, inoltre, è in grado di trattenere l’acqua piovana, grazie al processo di naturale assorbimento da parte delle piante. L’arrivo del flusso verso l’impianto di fognatura risulta dunque ritardato e l’acqua più pulita
  • Infine, se collocati su una superficie più fresca, gli impianti fotovoltaici funzionano con maggior efficienza (e, di conseguenza, la spesa per la fornitura energetica diminuisce!).

Non dimentichiamo, infatti, che questa progettazione punta a ottimizzare la sopravvivenza delle piante e a massimizzare la biodiversità.

Bosco verticale

Costruzioni che nutrono il pianeta (umani compresi)

Per realizzare i tetti verdi si utilizzano diverse varietà di Sedum insieme a erbacee, graminacee e piante ospiti. Questi ingredienti fanno fiorire un habitat ideale per farfalle, uccelli e insetti, che si dimostra indispensabile soprattutto nei contesti urbani caratterizzati da asfalto e cemento. 

Tanti altri vantaggi vengono messi a frutto anche per noi umani. La natura, infatti, è un toccasana per il nostro organismo, perché:

  • permette di recuperare dallo stress e dall’affaticamento generato dall’eccessiva stimolazione dei nostri sensi, tipica delle città
  • lenisce le emozioni negative, come rabbia, frustrazione, ansia e tristezza, e rafforza quelle positive

Come ha ben osservato la professoressa Frances Kuo, che all’Università dell’Illinois si occupa delle relazioni fra qualità del paesaggio e salute, “dove c’è più verde anche i rapporti di vicinato sono migliori e c’è meno conflittualità e violenza. Le persone sono più aperte, socievoli e generose”.

Ma non finisce qui. Il verde sembra influenzare positivamente anche il periodo di convalescenza dei pazienti, il che si traduce in degenze ospedaliere più brevi. Anche la soglia del dolore risulta più alta in un ambiente più naturale.

In conclusione, potremmo dire che non esiste ambiente più curativo della natura e che seminare il verde, ovunque esso sia, è un beneficio universale.


Fonti:

https://www.dalbengiardini.it/giardino-pensile-come-realizzarlo/

https://www.focus.it/ambiente/natura/perche-la-natura-ci-fa-star-bene

https://timgate.it/lifestyle/green/i-tetti-verdi-sono-sostenibili.vum?objectType=correlati

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