Educazione Ambientale
20.11.2023

Imballaggi si, imballaggi no

Sacchetti, bustine, bottigliette e ancora vaschette, pellicole, blister…

Se da una parte gli imballaggi svolgono, in campo alimentare e non, importanti funzioni, dall’altra rappresentano in quanto materiali plastici quasi sempre monouso una delle principali fonti di inquinamento ambientale a livello globale.

È allora fondamentale imparare a riconoscere le diverse tipologie di imballaggi per poterli smaltire al meglio e, allo stesso tempo, individuare quante più possibile soluzioni alternative che non ne prevedano l’uso per ridurre anche questa forma di inquinamento.

Il dark side degli imballaggi

Gli imballaggi in plastica, come ben sappiamo, altro non sono che prodotti adibiti a proteggere materie prime e prodotti finiti come oggetti ed alimenti mantenendo l’integralità e la praticità d’uso.
Sono quindi fondamentali per il trasporto e la protezione delle merci oltre che per la conservazione del cibo che permette un minor spreco alimentare.

La loro presenza però nella maggior parte dei prodotti che acquistiamo e la natura prevalentemente usa e getta, rappresenta la maggioranza dei rifiuti di natura plastica.
Si stima infatti che in un solo anno ogni cittadino europeo arrivi a produrre fino a 180 kg di rifiuti da imballaggio.

Riciclo bottiglia di plastica

Plastica anzi plastiche

Quella che tutti noi chiamiamo comunemente “plastica” è in realtà un assortimento di materiali sintetici o semisintetici che vengono utilizzati con diverse applicazioni anche nel settore degli imballaggi.
Secondo l’Unione Internazionale di Chimica Pura e Applicata (IUPAC) sarebbe quindi più corretto definirli come “materiali polimerici” ma per maggior chiarezza li chiameremo materie plastiche.

Le sette tipologie di plastiche

Per identificare le diverse tipologie di plastiche utilizzate per produrre gli imballaggi ai fini del corretto riciclo è stato adottato un codice standardizzato a livello internazionale composto da una sigla e un numero, da 1 a 7, posti all’interno di un triangolo.

Diverse tipologie di plastica

Scopriamo insieme queste sette diverse categorie e gli impieghi di ogni materiale.

PETE

PET o PETE – codice di riciclo 1

Il PET, al secolo polietilene tereftalato, è la tipologia di plastica più diffusa e utilizzata prevalentemente in ambito alimentare per la produzione di bottigliette d’acqua o bibite, vaschette, etichette, film, tubi e blister perché trasparente, leggera, resistente e barriera per i gas.

Trattandosi di imballaggi usa e getta è importante smaltirli secondo le norme vigenti in quanto il PET è un materiale riutilizzabile al 100% per produrre nuovi prodotti di qualità ed evitarne la dispersione.

HDPE

HDPE – codice di riciclo 2

Il polietilene (PE) è la più semplice e comune tra le tipologie di plastiche sintetiche grazie alla sua resistenza e rigidità. Il PE-HD è il polietilene ad alta densità e risulta adatto alla produzione di flaconi per detersivi o alimenti, giocattoli, tappi e contenitori per la cosmesi.
Come il PED, anche i contenitori in PE-HD sono monouso e possono essere facilmente riciclati se smaltiti in maniera corretta.

PVC

PVC – codice di riciclo 3

Il cloruro di polivinile (o polivinilcloruro) è spesso impiegato nell’edilizia per grondaie, tubi per acqua potabile, serramenti, pavimenti vinilici, pellicola per imballaggio e dischi fonografici.

LDPE

LDPE – codice di riciclo 4

Il polietilene a bassa densità, come il HDPE trova applicazione nella produzione di manufatti flessibili come i film e le pellicole con cui sono realizzati sacchetti e buste, utilizzati per l’imballaggio e in agricoltura. Considerata una “plastica sicura” perché atossica è utilizzata anche per realizzare guanti monouso e altri oggetti in plastica che possono entrare a contatto con il cibo.

PP

PP – codice di riciclo 5

Il polipropilene è una materiale che ha trovato vaste applicazioni ed è impiegata per produrre moltissimi oggetti di uso comune come gli articoli per casalinghi, i giocattoli, flaconi e barattoli e film per imballaggio automatico. Questa tipologia di plastica può essere sottoposta a massimo tre processi di riciclo, a differenza del PET ad esempio.

PS

PS – codice di riciclo 6

Il polistirene, o polistirolo, è il materiale alla base di un gran numero di manufatti: dalle stoviglie monouso agli imballaggi, che conosciamo tutti bene, e nella sua versione espansa (EPS) è utilizzato nell’edilizia per manufatti alleggerenti, isolanti e fonoassorbenti.

OTHER

Altre plastiche – codice di riciclo 7

Rientrano in questa categoria tutti gli altri polimeri per i quali non è stato previsto un codice specifico, o che sono una combinazione di materiali diversi, come ad esempio una vaschetta costituita da uno strato esterno di PET ed uno interno di PE-LD.

Riciclo delle bottiglie di plastica

Non è magia, ma riciclo

Una delle caratteristiche che accomuna le diverse materie plastiche è che la maggior parte di esse può essere riciclata e impiegata per la realizzazione di nuovi beni.
Ad esempio con 10 bottiglie di plastica si può realizzare un maglione (70% lana e 30% PET) e con
1.000 bottiglie, sempre in PET, un’intera cucina.

Ciò è possibile solo attraverso la corretta differenziazione dei rifiuti domestici, ovvero il primo passo nel processo di riciclo dei materiali. Per svolgerla al meglio dobbiamo affidarci alle diverse disposizioni comunali che possiamo consultare online o spesso anche tramite le specifiche app.

Piccoli gesti per tante plastiche

La plastica è sicuramente uno dei materiali più discussi e criticati degli ultimi anni.
È innegabile che in ogni fase del suo ciclo di vita
, soprattutto se smaltita in maniera scorretta, possa risultare inquinante ma è al contempo un materiale indispensabile in tanti ambiti, come quello medico, dove l’utilizzo dei prodotti plastici monouso è fondamentale, o quello della sicurezza per citarne giusto un paio. Basti pensare alle flebo o alle incubatrici, ai caschi di protezione…

Risulta quindi fondamentale imparare a utilizzare e smaltire le materie plastiche nel modo più appropriato possibile. Anche se potrà suonare strano, è proprio con le nostre scelte e azioni quotidiane, per quanto piccole possano sembrarci, che possiamo cambiare il mondo.
E se così non fosse, sapremo di averci provato comunque e aver smaltito al meglio i materiali plastici nella raccolta differenziata.

Fonti
Issuu.com – Food packaging: imballaggi sostenibili e nuovi scenari
Nationalgeographic.it – Tutto quello che c’è da sapere sull’inquinamento da plastica
Corriere.it – Ambiente, come ridurre inquinamento e sprechi: 21 comportamenti responsabili
Veracura.network – Il significato dei codici di riciclaggio della plastica

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